Stampi di serie A

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Stampi di serie A

Dici Sassuolo e pensi alla serie A di calcio, appena riconfermata, ma anche alla ceramica. La cittadina modenese, recentemente resa famosa dalla ribalta calcistica, è una delle capitali italiane dell’industria legata alle piastrelle: il centro principale di un distretto che si espande per diversi chilometri, nel modenese e anche oltre, e che ha creato nei decenni un indotto notevole.
All’interno della filiera ceramica è fondamentale il ruolo di chi si occupa di realizzare gli stampi, ovvero i “contenitori” di acciaio nei quali viene inserito il materiale che dà vita alle piastrelle.
Da quasi mezzo secolo, Gape Due è una delle aziende leader in questo specifico ambito.
Lo ha affrontato con l’entusiasmo giovanile dei fondatori, negli anni del boom economico; e oggi che il settore comincia a riprendersi dalla recente crisi globale, si è confermata partner solido, affidabile e innovativo anche per quei grandi gruppi industriali che, nel frattempo, hanno preso il posto delle centinaia di piccole aziende familiari del passato. .
Merito di un lavoro svolto sempre con attenzione, puntando alla qualità del prodotto e alle novità fornite dalla tecnologia. “Partiamo sempre dalle esigenze dei clienti, ma gli stampi sono frutto delle nostre idee, della nostra ricerca”, spiega il fondatore e presidente Michele Gatti, affiancato ormai da anni in azienda dal figlio Stefano, che ricopre il ruolo di general manager. “Seguendo il progressivo perfezionamento tecnologico, oggi realizziamo stampi che permettono di produrre piastrelle praticamente perfette, con differenze minime di calibro”.
Stampi di ogni dimensione, da un centimetro fino a un metro e mezzo per lato: praticamente tutti i formati esistenti sul mercato.
Stampi nuovi, ma anche rigenerati, visto che gli impianti – una volta utilizzati per un certo periodo – vengono rimandati in officina per essere ripristinati in maniera adeguata.
Esperienza, duttilità, innovazione, unite a una salda organizzazione logistica, che fornisce al cliente assistenza immediata in relazione ad ogni esigenza: sono queste le doti che hanno permesso alla Gape Due di superare alla grande la fase critica della fine dello scorso decennio, crescendo ulteriormente in questi ultimi anni.
Oggi il fatturato superai 12 milioni, l’export vale almeno il 40% – “lavoriamo bene soprattutto in Europa, ma anche in U.S.A. e Sud America” – e i settanta addetti dell’azienda operano non solo nella sede principale, ma anche in una piccola filiale riaperta da poco, proprio per far fronte all’aumento degli ordini. Insomma: alla vigilia dei cinquant’anni – li festeggerà nel 2017 – la Cape Due si trova di fronte a un inedito problema di crescita.
“L’anno in corso è iniziato benissimo, il portafoglio ordini si è notevolmente incrementato”, spiegano Michele e Stefano Gatti con legittimo orgoglio.
“Ora, per affrontare al meglio questa fase di mercato, dovremo probabilmente fare nuovi investimenti: stiamo valutando come operare al meglio per permettere all’azienda un’espansione equilibrata anche per il futuro”.